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"Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario"
George Orwell
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mercoledì 5 dicembre 2007

Elezioni russe: il trionfo di Putin

di Andrea Perrone www.rinascita.info

Una vittoria assoluta e senza precedenti. Così può esser definito lo schiacciante successo del capo del Cremlino, Vladimir Putin, e del suo Partito “Russia Unita” alle consultazioni del 2 dicembre, che secondo gli ultimi sondaggi si è aggiudicato 315 seggi dei 450 della Duma (Camera Bassa) pari al 64,1% dei consensi. La conferma della vittoria è stata resa nota da un membro della Commissione elettorale centrale russa, Lyudmilla Demyanchekova, che ha confermato la notizia all’agenzia della Federazione “Itar-Tass”. Immediatamente il presidente russo ha fatto sentire la sua voce confermando l’indubbia vittoria parlamentare della sua formazione. “Se la precedente Duma di Stato poggiava sul 70% dei votanti, la nuova Duma ha potuto contare sul supporto del 90% degli elettori, così soltanto il 10% degli aventi diritto ha confermato l’assenso per i partiti che non hanno seggi al Parlamento. Questo è uno alto grado della nostra legittimità alla Duma”, ha sottolineato il presidente. Putin ha poi ricordato che le ultime elezioni hanno confermato la stabilità interna della Russia. “È di suprema importanza che le elezioni evidenzino la stabilità politica interna. Il popolo russo è il principale garante di questa stabilità”, ha ricordato il capo del Cremlino.“La legittimità del Parlamento russo è stata senza dubbio incrementata”, ha osservato Putin parlando con i giornalisti. Il capo del Cremlino ha quindi ribadito come “i russi non permetteranno mai alla nazione di intraprendere un percorso distruttivo come avvenuto in altri Paesi dello spazio ex sovietico”.La vittoria ha provocato - come era prevedibile - una ridda di polemiche dei fautori della democrazia export, guidati come al solito dagli Stati Uniti che nella loro ansia messianica di imporre la sudditanza alla diplomazia del dollaro hanno manifestato una grande inquietudine. Un trionfo travolgente che Washington e le sue ancelle del mondo atlantico non hanno esitato a condannare con l’accusa pretestuosa di brogli elettorali. Un’ingerenza assurda quella che gli Usa hanno commesso nelle questioni interne di un altro Paese. Sono stati accompagnati come al solito dai difensori dei diritti umani di tutte le risme, come il governo tedesco che, per bocca del cancelliere Angela Merkel, ha condannato la mancanza di legittimità democratica di queste elezioni russe. Accanto a lei anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha messo in dubbio la correttezza democratica di queste consultazioni, e subito ha voluto dimostrare il suo amore per la democrazia a senso unico sottolineando l’importanza della secessione del Kosovo-Metohija dalla madre patria.Anche dall’Unione europea non sono mancate le condanne rivolte alla Federazione, come quella della Commissione di Bruxelles che ha chiesto maggiori indagini per dimostrare la validità delle consultazioni. Anche dall’Organizzazi-one per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) è giunta una doccia fredda contro il Cremlino. Secondo l’Osce le elezioni tenutesi in Russia il 2 dicembre non hanno rispettato gli standard che garantirebbero la regolarità della consultazione. Come era prevedibile, i commenti degli osservatori internazionali sono giunti subito dopo che gli Stati Uniti hanno chiesto alla Russia di indagare sulle accuse di violazioni che sarebbero state commesse durante la consultazione. A detta del capo della commissione elettorale russa Vladimir Churov, gli osservatori occidentali che hanno criticato il voto di ieri in Russia stanno eseguendo “un ordine politico”. In precedenza Churov, aveva respinto i sospetti di brogli denunciati dall’opposizione.“Tali violazioni non sono e non possono essere avvenute”, ha dichiarato il responsabile della commissione, come è stato reso noto dall’agenzia russa “Interfax”. In una conferenza stampa, anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è passato al contrattacco affermando che le critiche allo svolgimento delle elezioni da parte delle istituzioni internazionali sono inaccettabili poiché la candidatura di un presidente alla Duma e il suo coinvolgimento attivo nella campagna elettorale “non sono proibite” dalla legge elettorale russa, “una legge che non è mai stata messa in discussione” prima di ieri. Peskov, ha notato quindi che il Consiglio d’Europa e l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ritengano che la norma non sia democratica solo il giorno dopo le elezioni. Il portavoce ha poi sottolineato che il risultato delle elezioni (secondo cui il Partito Russia Unita ha guadagnato “oltre il 64%” e l’altro partito filo Cremlino, “Russia Giusta”, il 7,8%) consentirà “il proseguimento e il completamento” delle politiche avviate da Putin otto anni fa.

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La verità è quella che vi dicono. E poi il problema in Italia non è mai stato tanto di saperla, ma che saputala tutto resta uguale. Credete forse oggi voi di essere liberi? Votate per dieci volte l'anno gente che a volte neanche conoscete e che una volta eletta fa ciò che vuole, acciuccia e si spartisce.
Sempre comanderà un'oligarchia che vi inganna col gioco delle parti.

E allora? Dov'è povero postero il guadagno?
La dittatura è un sistema per opprimere il popolo.
La democrazia è un sistema per costringere il popolo a opprimersi da solo.

Ma ricordate: un popolo che perde la sua memoria...
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